LA VITA DOPO LA MORTE

L’umanità ha smarrito il senso del peccato e non riesce più a distinguere tra il Bene (Dio) e il Male (Satana), arrivando persino a negare l’esistenza del Paradiso, del Purgatorio (di cui si parla sempre meno) e dell’Inferno. ‘Petrus’  ha deciso di parlarne con il Cardinale svizzero Georges Marie Martin Cottier (nella foto), Teologo della Casa Pontificia durante il papato di Giovanni Paolo II. Eminenza, perché, come va ripetendo anche il Santo Padre Benedetto XVI, il mondo ha perso il senso, e la misura, del peccato?“Perché gli uomini sono giunti all’assurdità di non accettare e riconoscere il peccato, come se esso non esista e non possa metterli fuori dalla grazia di Dio, sempre che credano nell’esistenza dell’Altissimo e del suo giudizio finale”.Si tratta, a Suo avviso, di una delle conseguenze del cosiddetto ‘relativismo’?“Beh, è certamente colpa della confusione che si fa tra Bene e Male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Veda, ormai l’uomo crede di essere il padrone assoluto della propria vita e abusa così della libertà che gli ha donato il Signore, quasi che il peccato sia qualcosa di naturale e inevitabile. Certo, ‘chi non ha peccato, scagli per primo la pietra’, ma non possiamo pensare che il peccato sia assolutamente fisiologico, perché in tal caso vivremmo in un mondo ancora più crudele, dove tutti giustificherebbero le proprie colpe con l’inevitabilità di sbagliare”.Anche all’interno della Chiesa, in molti sostengono che il peccato sia un male necessario. Lei è d’accordo con questa corrente di pensiero?“Niente affatto, dissento. Il peccato, e quindi Satana, non è mai necessario”.Cardinale Cottier, come cristiani, sappiamo che ci attende la vita dopo la morte. Le chiedo: come dobbiamo aspettarci il Paradiso?“Come uno stato di benessere e pace che consente all’anima di contemplare con letizia il volto di Dio”.Dunque, il Paradiso non è un luogo fisico?“Difficile dirlo con certezza. Personalmente, alla luce degli studi compiuti, ritengo che il Paradiso sia la tranquillità dell’anima, il suo riposo, il suo essere davanti alla Santissima Trinità, alla Vergine, ai Santi e agli Angeli non in un luogo determinato ma, come dicevo prima, in uno stato di benessere e pace assoluti”.Veniamo al Purgatorio: purtroppo se ne parla addirittura meno dell’Inferno.“Ed è un gravissimo errore! Il Purgatorio esiste e in esso dimorano tantissime anime che hanno bisogno anche delle nostre preghiere per accedere allo stato di grazia del Paradiso”.Ma se dovesse spiegare durante una lezione di catechismo cos’è con esattezza il Purgatorio, quali parole userebbe?“Direi che Cristo, il quale è Dio, è così luminoso, limpido, innocente, che le anime non perfette, cioè quelle che in vita non si sono distinte particolarmente né in senso positivo né in senso negativo, hanno bisogno della purificazione del Purgatorio per contemplare il Signore faccia a faccia”.C’è chi vede il Purgatorio come una punizione…“No, non è una punizione. E’, bensì, un luogo di speranza: E di tribolazione. Perché le anime – indubbiamente – soffrono, ma nel contempo sanno che la sofferenza, cioè la purificazione che vivono, servirà loro a raggiungere il Paradiso. A tal proposito, consiglio la lettura del ‘Trattato del Purgatorio’ di Santa Caterina da Genova”.Eminenza, non Le chiederemo cosa sia l’Inferno, perché è Gesù stesso a dircelo nei Vangeli. Ma le domandiamo: l’Inferno è pieno o vuoto, come sosteneva il teologo svizzero Urs Von Balthasar?“Questo è davvero un grande mistero, un mistero che solo Dio può svelare. Ciò che è certo, e non è purtroppo poco, è che l’Inferno esiste: basta questo per non peccare, per avere gelosia della purezza necessaria con cui giungere davanti a Dio”.A proposito dell’Inferno: Lei crede nelle possessioni diaboliche? “Certo che sì, ho anche scritto la prefazione di un fortunato libro del noto esorcista Padre Gabriele Amorth. Ciò premesso, sostengo che il peccato è molto più grave della possessione: l’uomo sceglie liberamente di peccare contro Dio e il prossimo, mentre la possessione è frutto dell’attività straordinaria del demonio e può colpire anche persone innocenti”.Proprio Padre Amorth non perde occasione per denunciare che molti sacerdoti, Vescovi e addirittura Cardinali non credono nell’esistenza di Satana e dell’Inferno.“Lo so, lo so. E posso dire tranquillamente che questi confratelli sbagliano di grosso: non possono credere in Dio se non credono nell’esistenza del suo principale avversario, l’angelo decaduto, il Maligno, l’essere diabolico che vorrebbe distruggere il mondo con il peccato e trascinare tutta l’umanità sotto di sé all’Inferno”.Cardinale Cottier, riprendiamo a parlare di Dio: Egli è più giusto o misericordioso? Dobbiamo cioè attenderci di essere giudicati con molta severità alla fine dei nostri giorni o possiamo anche confidare nel perdono dei peccati più gravi?“Io dico che una cosa non esclude l’altra: Gesù è sia giusto che misericordioso. Dunque, valuterà le nostre opere con la dovuta severità e con la dovuta misericordia. Tuttavia, possiamo esser certi che, vista la bontà di Cristo che è andato in Croce per la salvezza degli uomini, la misericordia prevarrà su tutto”.Ma qual è il peccato che offende di più Dio?“Guardiamo ai dieci Comandamenti e avremo la prima risposta. Il fatto è che non vi è un solo peccato che oltraggia Dio, ma ve ne sono diversi”.Tra quelli più sottovalutati?“Indubbiamente la superbia”.Dio, essenzialmente, su cosa ci giudicherà?“Sull’Amore, quello con la ‘A’ maiuscola, cioè su come avremo amato lui e aiutato il prossimo con la carità. D’altro canto, ‘Caritas’ sta proprio per Amore, e prima Luca nei Vangeli e poi il Papa Benedetto XVI nell’omonima Enciclica ci hanno ricordato che ‘Deus Caritas Est’, che Dio è Amore, nell’Amore ci ha generati e in base all’Amore ci giudicherà”.Ci potrà essere salvezza per i non cattolici?“Ovviamente sì. Dio giudicherà in base all’Amore, e quindi in base alle opere, anche chi ha professato altre religioni. Può sembrare un controsenso ma non lo è: Dio non fa distinzioni, vuole bene a noi tutti nella stessa misura. Perché, quindi, dovrebbe condannare una persona buona, che nella vita ha solo fatto del bene aiutando il prossimo, solo per questioni religiose? Non ho dubbi: Cristo, a cui tutto è possibile, farà l’impossibile pur di concedere il Paradiso a un’anima buona”.Qualcuno potrebbe obiettare: perché Dio dovrebbe trattare allo stesso modo le anime dei cattolici e quelle degli appartenenti alle altre religioni? Il Papa non perde occasione per rammentare che c’è salvezza solo nella Chiesa cattolica…“Il Santo Padre ha indubbiamente ragione, e non sta a me dirlo. La salvezza si può trovare solo nella Chiesa cattolica, ed è per questo, come spiegavo innanzi, che Cristo farà pure l’impossibile per salvare le anime di chi ha praticato altre religioni. Perché i cattolici si presenteranno al suo cospetto con un peccato in meno, avendo creduto che Egli è davvero la Via, la Verità e la Vita”.Eminenza, quanto può intercedere la Beata Vergine Maria presso Dio per la salvezza delle nostre anime?“Tantissimo. Non dimentichiamo che Gesù sulla Croce le ha affidato noi tutti come figli. Ecco, allora, che come ogni mamma, ma ancor più in quanto Madre per eccellenza, la Madonna chiederà con insistenza a Dio di salvarci”.Un’ultima domanda: si può considerare Maria correndentrice dell’umanità? E’ dai tempi di Pio XII che nel Magistero della Chiesa i Sommi Pontefici non attribuiscono più questo titolo alla Vergine, anche se l’anno scorso si era parlato della proclamazione di un possibile dogma ‘ad hoc’ da parte di Benedetto XVI.“Lei saprà che nella Chiesa, a tal proposito, vi sono due correnti di pensiero: una pro e una contro. Non so quanto sia possibile la proclamazione di un dogma, ma credo che non vi sia alcun male nel ritenere la Madonna corredentrice, purché non si faccia confusione e non si mettano Cristo e la Vergine sullo stesso piano: Gesù è l’autore assoluto della redenzione del mondo, la Madonna ha avuto il merito e la forza di partecipare ad essa ma il ruolo principale resta, senza ombra di dubbio, quello del Figlio. Dire che Cristo e la Vergine hanno redento il mondo in egual misura, poi, significherebbe non rispettare le Scritture, e questo credo che non lo vorrebbe neanche Maria”.